Inizia a collaborare con l’inedito “Pei vicoli di Roma camminavamo abbracciati” il poeta Claudio Damiani, a cui va il nostro benvenuto (la redazione).
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Inizia a collaborare con l’inedito “Pei vicoli di Roma camminavamo abbracciati” il poeta Claudio Damiani, a cui va il nostro benvenuto (la redazione).
Questo sabato, perché no, un invito alla gita. Dove? Cassino e Montecassino.
Speciale Manifestazioni. Ovvero come prepararsi alla piazza, conservarne i ricordi, non farli sbiadire. E, soprattutto, far sì che siano serviti. Care lettrici, cari lettori, ebbene sì, abbiamo pensato di costruire un percorso a favore di manifestanti. Speriamo vi sia utile. AVVERTENZE: Contiene due estratti da libri, un’intervista a Giuliano Santoro, una postilla e qualche fotografia. Non nuoce, in ogni caso, alla salute.
Giornalista e poeta. Studioso di teatro e conduttore radiofonico. Graziano Graziani in questa intervista si rivela soprattutto romano. PiĂą di altri (dal punto di vista della conoscenza e della frequentazione). E meno di altri (dal punto di vista dell’oleografia e del bozzetto). Grazie (e nonostante) alla scelta di scrivere in dialetto. I suoi “I Sonetti der Corvaccio” (“La Camera Verde”) affrontano con coraggio e vincono sul canone rappresentando un poema che ha la forza di una “Spoon River” insieme universale e stracittadina.
Pubblichiamo un estratto da “12 apostati. 12 critici dell’ideologia italiana” (Enrico Damiani Editore), curato da Filippo La Porta (editore e curatore congiuntamente ringraziamo). E'”Scrittori da cabaret” un’invettiva di Camilla Baresani (e ringraziamo anche lei) sulla tuttologia “autoriale” degli scrittori nostrani. Una delle voci apertamente dissonanti di questa antologia – curata nella grafica e attenta, come gli altri titoli dell’editore, al senso di un progetto d’intervento sulla contemporaneitĂ – in cui compaiono Belardinelli, Marchesini, Febbraro e altri.
Esistono luoghi a Roma che hanno un verso e il suo contrario come pelo e contropelo. Un verso e il suo contrario. Uno di questi è il Muro Torto. A tratti un Grand Canyon naturale della città , un’autostrada, un sentiero – per quanto largo – di campagna. Insomma se stessa e il suo antipode.