Un nuovo brano da “Catalogo dei suonatori di strada”.
Mese: Marzo 2016
Trapizzino – Testaccio
La street food di Trapizzino a Testaccio.
Varco GRA
Siamo andati a visitare per voi un passaggio recentemente ricavato sotto il GRA ad Anagnina, all’altezza di Via Lucrezia Romana una strada che ha numeri civici “romani” e a Ciampino per le madonne dei portalettere. Il passaggio (il progetto di una variante automobilistica è ferma da anni) è frutto delle guerre oltre che del loro impegno fisico del Settimo Biciclettari. Con tutta l’ironia per la scarsa altezza si chiama “Sottopasso dei Sette Nani”. Il risultato è anche bello grazie ai writer coinvolti.
Ceccarius
Estraiamo da questo libro su Ceccarius (alias Giuseppe “Peppino” Ceccarelli – nella foto quello in basso a destra -, nato a Roma nel 1889 dove morì nel 1972), l’introduzione (che pubblichiamo, quasi completa, in accordo con l’editore che ringraziamo) scritta dal pronipote Giacomo Ceccarelli. Per molti Ceccarius è un nome che dice tutto. Per altri serve questa introduzione per nulla agiografica anche se si deve a una penna consanguinea e per ciò accalorata e partecipe. E il libro tutto (“Lettere e diari dal fronte e dalla prigionia (1915-1918)”) serve a completare una vicenda anche umana del Nostro. Esce per Iacobelli mettendo insieme le prose della guerra, frutto di un grande lavoro di ricerca archivistica (dei curatori Laura Biancini e Carlo Perucchetti). Un corpus meno noto di lato alla poesia e alla pubblicistica forse a molti note. Come noto è il suo ruolo di fondatore di studi romanisti e romani.
Stella alpina
La foto è la metà di una foto. Da una parte una testa, un volto di profilo, quello di un uomo. Con un cappello da amante della montagna – c’è persino appuntata una stella alpina come usa in questi casi -, uno di quelli che si vendono nelle località d’alta quota. L’altra metà dell’immagine mostra solo una mano. Forse di donna – ma non si può dire con certezza. In tutti i casi una mano affusolata che reca qualcosa (qui la carta è rovinata – lo è in genere forse perché calpestata e bagnata dalla pioggia). Sembra il braciere di un sigaro ma quella è una macchia non cenere. La posizione potrebbe essere quella di una mano con accendino (ma non si vede). Quello che si vede è una staccionata sullo sfondo. Se è una mano di una donna forse fa un gesto al volto dell’uomo. Forse l’ha fatto e ora ne è pentita. In tutti i casi la foto si trovava sul marciapiede di Villa Ada lungo la via Salaria, abbandonata a se stessa, al ricordo, in parte rimosso.
Teresa e Santa Teresa
Una pagina dall’ultimo libro di Paolo Di Paolo, “Una storia quasi solo d’amore” (da poco in libreria per Feltrinelli, che ringraziamo con l’autore per l’estratto), ambientata in Santa Maria della Vittoria.