La Verna è una poesia molto nota di Dino Campana. Ce ne racconta la genesi Antonio Lanza in questo estratto-istantanea tratto dal suo libro “Dino Campana. L’alchimista della parola” uscito qualche anno fa da Clichy che ringraziamo con l’autore.
Tra le poesie più amate dai campaniani, La Verna è famosa per essere quella che fece innamorare di lui la scrittrice Sibilla Aleramo.
Il componimento rappresenta un vero e proprio diario di viaggio, scritto in prosa, con un ritmo poetico nel quale Campana racconta le immagini colte nel suo «pellegrinaggio» a La Verna, rinomato luogo di culto e di preghiera dei devoti di San Francesco.
La poesia ha un tono mistico che tuttavia non cede mai il passo esplicitamente alla fede, ma
che ricrea la magia di quei luoghi come approdo dell’uomo verso la purezza. È una poesia dal ritmo coinvolgente, lento, avvolgente.
«Dal viale dei tigli io guardavo accendersi una stella solitaria sullo sprone alpino e la selva antichissima addensare l’ombra e i profondi fruscii del silenzio. Dalla cresta acuta nel cielo, sopra il mistero assopito della selva io scorsi andando pel viale dei tigli la vecchia amica luna che sorgeva in una nuova veste rossa di fumi di rame: e risalutai l’amica senza stupore come se le profondità selvagge dello sprone l’attendessero levarsi dal paesaggio ignoto» (La Verna).