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Ritratto di persona che pedala (Maurizio)

Accogliamo con un applauso la videomaker Myrice Tansini, fiera dueruotista senza motore bolognese trapiantata a Roma. Che così si definisce: “Mi sono tuffata nei quarant’anni, attraverso venti romani e di documentari. Amo i gesti semplici, la base di tutto, la delicatezza e la forza della poesia”. Di seguito il suo primo pezzo in bici: “Ritratto di persona che pedala”.

“Ritratto di persona che pedala”
di Myrice Tansini

Sono figlia dell’inchiostro che srotola parole sul foglio di mio babbo e delle tagliatelle tagliate a mano sul tagliere da mia mamma, e prima di lei, da sua mamma. Un altro elemento della mia identità è la bicicletta.

Forse dovrei iniziare dall’oggetto, ma non è questo per me per ora l’importante. E’ il metodo: spostarsi pedalando.

Agli inizi degli anni novanta e della mia vita romana ero un’extraterrestre, e in ritardo di un secolo, con una normalissima citybike. Nel 1999 sono stata a Pechino, con le biciclette traslocavano, trasportando mobili e divani impilati a montagna, e io pedalavo come loro, sotto questo aspetto, perfettamente integrata. Ci sono tornata nel 2013, le biciclette ci sono ancora, è ancora possibile rotolare alla propria velocità nella metropoli che sembra non finire con i suoi grattacieli e cemento, ma il rapporto con le automobili si è ribaltato, 1 a 10, forse 1 a 100, vincono i motori. A Roma le biciclette aumentano e ultimamente mi sono affacciata alla ciclofficina di via delle Resede, Centocelle, e ho conosciuto persone speciali. Ripenso alle persone in bicicletta che ho incontrato a Roma.
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La prima che mi viene in mente è Maurizio, Piazza Alessandria, o meglio io abito a Piazza Alessandria 4, lui al portone accanto, all’inizio di Via Mantova. Ha un negozio di fai da te, di giocattoli, bricolage, come si dice…di modellismo, poco distante, a Viale Regina Margherita. Pedala anche lui come me. Con il pezzo di un frigorifero ha costruito una pompa a compressione, e vado nel suo negozio per gonfiare le ruote. Forse è il primo che mi insegna che le gomme devono essere ben gonfie, per fare meno fatica e bucare meno. E’ padre di due bambini. Mi racconta di come ha sistemato la televisione per loro, in modo che sentano bene il volume, con delle casse mi sembra, sedendo lontano dallo schermo, e poi mi ricordo anche della merenda che prepara a casa, lui o forse la moglie, e che, per renderla attraente come una merendina confezionata, avvolge nella plastica o qualcosa del genere … sto ricordando a distanza di quindici anni. E’ un puro, forse oggi avvolgere nella plastica non sarebbe più “puro”, ma il tipo di mentalità, idea di educazione che mi trasmetteva era di un puro.
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Parlavamo anche dello smog, del traffico e dei commercianti di Viale Regina Margherita, intossicati dai momenti di coda delle macchine…I suoi colleghi negozianti proponevano rappresaglie contro gli automobilisti inquinanti, Maurizio invece sosteneva che si sarebbe dovuto coccolarli in modo da farseli amici, portarli dalla propria parte, offrendogli qualcosa da bere, farli scendere dalle automobili, in senso metaforico, crearsi degli alleati e non dei nemici…Questo pensiero mi rimase impresso.
Un’altra idea che mi comunicò era che in realtà sperava che la bicicletta, il mezzo di trasporto più geniale ed efficiente, restasse d’uso di pochi, perché se si fosse diffusa avrebbero iniziato a rompere le scatole, a tassarla e così via…Oggi che la mia scrittura è stata interrotta dalla telefonata dell’assistenza Eni che mi comunica che i bollini blu obbligatori per la caldaia sono arrivati e che a differenza degli altri anni costano 5 euro e 40, la previsione di Maurizio mi sembra possibile.

Quando mi sono trasferita al Pigneto, ho incontrato altre volte Maurizio, pedalanti entrambi per strada lontani dal luogo d’origine del nostro incontro. Fuori zona. Mi ricordo a Corso Vittorio Emanuele, Piazza della Chiesa Nuova, lui era stato dall’avvocato, o dal commercialista? Io dal dentista, e poi andava anche al circolo canottieri sul Tevere…e poi l’ho incontrato anche su via Prenestina, altezza Largo D’Agosta, la madre abitava lì.

Myrice Tansini (sue le foto del racconto) è regista e videomaker. Ha diretto o co-diretto: “Non c’è niente da lavare” (Videoclip per gli “Ou”) 2015 , “Verde, ti voglio verde” 2012, “Resistencia Comunitaria” 2010, “La Psicoestetista” 2003, “Finestre” (scritto con Roberto Carvelli) 2001, “In Costruzione” 1999, “Neve Russa” 1997.