Eccomi tornata. A cena in un locale all’aperto, il Feria, versione estiva del Lanificio, a Pietralata.
Fine dell’estate. Anche se per me l’estate dura ben oltre le comuni scadenze. Per me estate è anche ottobre se qualcuno mi porta a mangiare fuori. E se si mangia all’aperto sotto il fungo è ancora estate. Non un’estate romana ma un’estate un po’ più nordica. Se non serve neppure l’ombrellone sputacalore è proprio estate e non voglio sentire ragioni.
Ma, oggi come oggi, è proprio a tutti gli effetti estate. Anche se fa freschetto alle 21e30 e il galante V. mi appoggia sulle spalle il suo golf a V di cotone. V su V fa pendant e si parte bene. Ma lasciamo perdere V. e golf a V e andiamo alla serata.
Ancora una serata caldina a dire il vero. Il locale l’ha scelto lui. “Lo conosci?” mi ha chiesto? Io ho detto “no”. Una bugia che ho offerto al suo bisogno di dimostrarsi “à la page”. In realtà ci avevo fatto un aperitivo un po’ di tempo fa. Ma del mangiare sapevo poco così sono andata a vedere sui social cosa se ne scriveva. Come accade talvolta ho visto che se la battevano i denigratori e gli “eccellentisti” ma a trovare un punto medio era la leggera prevalenza dei commenti “medio-buoni”. C’è da dire che io non mi fido del tutto dei social: alla fine sono un po’ una vetrina di esibizionisti. Ci sono quelli che scendono dalla macchina per menarti o prenderti a vaffa e quelli che escono da un locale e si affrettano a parlarne male. Un po’ lo stesso genere.
Io sono ancora molto abbronzata (mi piace questa cosa: posso scoprire la schiena che è forse il mio lato più bello). V. ancora molto abbronzato. Tutti e due con qualcosa da raccontare e qualche imbarazzo – è la nostra prima sera da soli e la precedente si perde in un lontano maggio – ma un’atmosfera per nulla tesa. La terrazza del Lanificio a Pietralata si presta. Un po’ vintage come usa qualsiasi cosa a Roma di questi tempi ma almeno loro possono fregiarsi di averlo fatto in tempi non sospetti. V. non si guarda troppo in giro (non deve essere fidanzato né teme incontri). Lui non si guarda troppo in giro (concentra la sua attenzione su di me e questa, per me, è LA BASE!).
Premetto che io amo molto quelli che gesticolano ma mi fanno decisamente impazzire quelli che lo fanno con i polsini sventolanti e senza macchiarsi (sempre più difficile!). Così V. aleggia i polsini bianchi sul polso abbronzato e un orologione svizzerotto da qualche k. Impaccatissimo il V.
Ma voi vorrete sapere cosa ho mangiato, nevvero? Una semplice insalata per cui non potrei dirvi altro che mi è piaciuta. Un po’ poco per darvi giudizi sulla cucina ma il rientro dalle vacanze, si sa, costringe a strette alimentari.
V. invece si è gustato il suo tris di maialino mi è sembrato con soddisfazione.
Ma al di là delle cibarie è mio desiderio suggerirvi il Lanificio per l’ottima cornice post-industriale che offre. Il Lanificio è nato nel 2007 come un centro di produzione e un laboratorio creativo di 3.500 mq che si prestano anche a congressi e sale convegni. I locali dell’ex Lanificio Luciani fiancheggiano il fiume Aniene lungo la via di Pietralata. Le foto, mi rendo conto e me ne scuso, non rendono l’idea dell’atmosfera anche di Feria, la sua versione “estiva” abbronzata e accaldata come noi in questa serata.
PS. Mi sono piaciuti il trenino, uno di quelli che ricordavo da bambina nei piccoli parchi-giochi delle località di mare della mia infanzia. Così come il Toro. Una atmosfera da luna park che, tutto sommato, mi ha divertito. Come pure la musica.
Feria Lanificio – Via di Pietralata, 159/159/a – tel. 06 4178 0081