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Mammò – Trastevere

A Trastevere tanto ci capiterete. Magari un po’ di corsa tra un cinema e un locale. E dunque perché no un panino da Mammò?


Da Mammò ci sono capitata per il pastrami che è una cosa che mi piace perché mi ricorda New York. Ma purtroppo era finito. In ogni caso la sostituzione con il salame di tonno è stata superba. Tanto che io e DylanDog ce ne siamo smezzato uno. Lui aveva preso uno con le alici di Cetara niente affatto male anche se, come spesso accade, sono io quella che ci prende al volo nelle scelte.

Mammò ha un’atmosfera amichevole. Si vede che chi ha messo in piedi questo paninaro gourmet ci tiene alla qualità. Rubando qua e là sempre con gusto. Con una notevole attenzione agli ingredienti. Senza strafare e stando attenti al cliente – tipo a noi ci ha portato uno spuntino nell’attesa del panino. Lo spazio è un po’ angusto ma questo crea anche molta amicizia e fa un po’ la differenza in mezzo a una Trastevere casinara e, spesso, cafonal.

Per tornare agli ingredienti è notevole l’attenzione che i ragazzi gli riservano. Cominciando proprio da bagel e wrap del forno Albanesi. I carciofini della Agnoni. E la scelta ricchissima tra maiale nero reatino, pecorino allo zafferano, speck di anatra. Anche la scelta tra birra e vini premia sempre la qualità e non ci ha infastidito il dover bere da calici di plastica un buon vino della Cincinnato, una cantina di Cori che apprezzo molto per il suo rapporto qualità/prezzo e rintracciabilità soprattutto (che un vino poi è buono ma per trovarlo devi andare in qualche enoteca iper-raffinata non mi sembra sempre felice).

Il locale si trova in un punto perfetto, appena dietro piazza Trilussa, per fare la spola tra i locali per bere saltando magari la cena. Curiosità: lo sapranno i proprietari che mammò è la terza persona singolare dell’indicativo passato remoto di mammare (alias poppare; succhiare dalla mammella)? Chissà!


Mammò Street Food: Via Benedetta, 1 – tel. 0696524894

Di ilenia battista

Gustologa o una "che fa cose e che vede gente...nei locali" come ama definire le sue recensioni un po' situazioniste di ristoranti e bar.