Non c’è che dire Maupassant è un Dio. Nessuno si senta escluso. Almeno del racconto breve. Lo è ancor di più in questo “Maupassant” di Dino Battaglia (per la Nicola Pesce Editore).
Poi certo sì è il Dio di un pantheon un po’ allargato. Intanto, come detto, parliamo di narrativa breve. Quindi con lui ci sono Carver e Checov, Cheever e Cortàzar, Borges e la Munro. Ma come non dire di Kafka e Poe? E degli outsider come D’Arzo e il suo “Casa d’altri” e le tante belle cose brevi di Landolfi?
Ma bando all’enciclopedismo e torniamo a Maupassant e a una superba raccolta di racconti a fumetti dalle sue storie più note.
Maupassant si sa è uno dei master della scrittura di poche cartelle. La lezione ben appresa viene da Flaubert a cui portava a getto continuo novità che attendeva la domenica successiva per vederle corrette, commentate, suggerite.
In due parole, la lezione di Flaubert era: la scrittura è originalità, se non ce l’hai la devi portare alla luce, è un lavoro di sbozzatura che richiede tempo e, conseguenti, pazienza e perseveranza.
E’ bello che ne parliamo qui e ora. Davanti a un libro che cerca con originalità di restituirci gli originali di Maupassant. Con originalità, sempre e comunque. E dobbiamo dire che è un vero piacere ritrovare i racconti del suddetto dio francese così splendidamente illustrati. Una via per farlo conoscere agli amanti dell’illustrato. Augurandoci che originale per originale si rivada al racconto master.
Ve ne mostriamo qualche tavola con un immenso grazie agli eredi dell’autore veneziano e alla casa editrice.