Libreria Acqua Alta è un luogo del cuore nella Venezia più segreta e fascinosa, una pagina tratta dal libro di Lorenza Stroppa “Da qualche parte starò fermo ad aspettare te” (Mondadori).
Il romanzo attraversa la città lagunare in un flusso di vento che scompiglia le emozioni. Nella narrazione si alternano luoghi nascosti e segreti della Venezia più magica rivestendola di romanticismo e fascinazione. Un mondo in cui la letteratura ha il suo spazio che non può non trovare nella Libreria Acqua Alta un nido, un riparo. Si seguito un brano dedicato ad essa nel romanzo.
La libreria Acqua Alta è un incubo e un sogno, per un amante dei libri come me. Un incubo per lo stato in cui sono tenuti i volumi, come in un bazar mediorientale: accatastati uno sull’altro, in pile disomogenee, vecchi e nuovi, grandi e piccoli, accomunati da un criterio tematico a maglie larghe, cosicché nella sezione LOCALI si può trovare un fumetto di Hugo Pratt accanto alle poesie di Biagio Marin.
E poi perché, nella parte esterna, i libri sono stati trasformati in scalini, mobili, arredamento… se da un lato ha il suo fascino salire con passo ovattato sulle pagine umide, dall’altra non posso non ricordare che quei volumi che sto calpestando abbiano avuto un tempo la loro ragione di essere, abbiano allietato magari le notti di qualche bambina, o aiutato uno studente a prendere la sufficienza.
Ma la libreria Acqua Alta è anche un sogno, perché qui posso trovare tutto e niente, posso ritrovare un libro che ho perso tanti anni fa, proprio in quella vecchia edizione tanto amata, oppure imbattermi nel titolo che non sapevo di cercare e che, in mezzo alle cataste, nascosto dalle copertine più altisonanti, aspettava solo me per essere salvato.
Peccato che negli ultimi anni questo posto abbia perso un po’ lo status di libreria a favore di quello di installazione artistica.
Qualche travelblogger lo deve aver consigliato e la voce si è sparsa, cosicché mandrie di turisti si fanno largo nei dedali del negozio, armati di cellulare o macchina fotografica; circumnavigano la gondola al centro della stanza, immortalano angoli pericolanti, gadget fallici nella zona dei libri erotici, calendari vintage, per poi fermarsi incantati di fronte alla porta aperta sul canale.
Il nome Acqua Alta non è stato dato a caso a questa libreria: i rigonfiamenti di alcuni volumi raccontano i trascorsi con l’amica laguna.