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poesie

Asti 25 aprile 1945

Asti 25 aprile 1945, è il testo che anticipiamo dal concerto di stasera a Roma di Giuseppe Dolce.



Asti 25 aprile 1945*

La colonna sonora di quegli anni era fatta di urla e rumori:
i latrati dei cani;
i calci dati alle porte dei fienili con gli scarponi militari;
gli ordini scanditi in tedesco:
“Schnell schnell schnell! Verstehen Sie das?”
il rumore delle bombe che sono cadute lontano, ma potevano cadere vicino;
l’impatto del proiettile sul metallo del carro;
il suono delle sirene che avvisavano dell’arrivo dei cacciabombardieri sui cieli della città;
il rumore dei tuoi passi, sempre troppo alto, mentre scappi da un rastrellamento e vorresti essere invisibile, più leggero di una nuvola;
il suono fesso di una pistola che s’inceppa;
il motore delle camionette tedesche che rumoreggia sempre più piano in lontananza;
le grida di una madre a cui sono venuti a dire che il corpo di suo figlio non è stato ritrovato, in mezzo a tutto quel ghiaccio che c’è in Russia;
le grida di una madre che riabbraccia il figlio tornato chissà come dalla guerra;
il primo disco di una musica che dicono si chiami “Rock and roll”.




*il testo è ispirato a una frase contenuta in un’intervista concessa da Marisa Ombra (vicepresidente Anpi, nome di battaglia Lilia) che, parlando della Resistenza sulle Langhe nel 1943, dice: “La colonna sonora di quegli anni? Erano i latrati dei cani”.

Di giuseppe dolce

Le canzoni di aka Giuseppe Dolce, cantautore romano, sono ispirate a quello che succede nella vita, a Paolo Conte, a Tom Waits, a Enzo Jannacci, alle canzoni italiane dimenticate, ai blues indimenticabili e alle melodie nascoste tra le corde della chitarra.