Prima che ci scivolino i bambini esce dalla notte tra buste di supermercato il sonno di un uomo. Il capo calvo dal lato della discesa, lo sguardo alle stelle della notte e alle prime luci dell’alba.
Prima che ci scivolino i bambini esce dalla notte tra buste di supermercato il sonno di un uomo. Il capo calvo dal lato della discesa, lo sguardo alle stelle della notte e alle prime luci dell’alba.
Sembra un’installazione. Forse è solo uno scherzo, una candid camera da passanti. Che dura qualche giorno. Lo schermo passa da questa posizione all’imbocco delle strisce per l’attraversamento pedonale. Forse è un gioco di ruolo e ognuno fa la sua mossa. Poi ritorna da dove era venuto.
Piazza Bolivar a Città Giardino negli anni ’30. Tratta da Galassi-Rizzo “Città Giardino Aniene” (Minerva Edizioni).
La RCA a via Tiburtina. Cosa sarebbe stata l’Italia musicale senza questa etichetta e senza Ennio Melis? Non sfugge a nessuno la questione ma vale la pena leggere questa biografia di un tempo e di dischi. Noi ci fermiamo su un luogo romano. Paradossalmente, romano. In un’epoca in cui i dischi giravano a Milano. Leggete Ennio Melis “Storia della RCA. La grande pentola” (a cura di Anna Maria Angiolini Melis ed Elisa De Bartolo, con una nota di Franco Migliacci) Zona editore.
L’ascolto attento, l’ascolto distratto, il fotografo da convegni intercettato da uno sguardo, il rigore dell’abito da cerimonia quando la cerimonia è lavorativa. La moquette della sala-albergo, le montature di tartaruga, l’occhio imbarcato nel sonno o nell’attesa della pausa-caffè e i mocassini lucidati, le cravatte a fazzoletto, l’invernale velluto e i principi di galles. Poi i bambini adulti e gli adulti adulti perché c’è sempre da imparare e bisogna crescere da subito.
Il romanesco del Belli in questo saggio di Giorgio Vigolo che ha cambiato la fortuna Der Sommo Poeta.