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nonluoghi

L’Urbs (ri)picta di Mimmo Frassineti

Si inaugura al Museo Bilotti “URBS PICTA. La Street Art a Roma”, una personale del fotografo Mimmo Frassineti. Di seguito una carrellata degli scatti in mostra.

Borghesiana-
Author: Mimmo Frassineti
Aperture: 10
Camera: NIKON D5300
Caption: 19/03/2015 Roma. Si avvia a conclusione ' Gli occhi colorati dei bambini ', il murale che Danilo Pistone (Neve) sta eseguendo su un muro esterno della Scuola Comunale per l'Infanzia alla Borghesiana.
Iso: 200
Orientation: 1
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flânerie e viaggetti

Una balena nel cielo della street art

Una balena nel cielo della street art. Con lei una madonna cinese, un Depero australiano, un bambino che guarda il cielo. Il mondo non ha mai creduto tanto nell’urbanizzazione da quando un gruppo di artisti ha deciso di modificare il segno delle città intervenendo negli spazi comuni. Ogni rivoluzione parte da un’azione non condivisa. La realizzazione delle rivoluzioni riguarda la loro capacità generativa (e non degenerativa). Anche in arte è così. La prova è in questo progetto di arte ascensionale romano, alla borgata di Tor Marancia, che ha invece la fortuna di essere frutto ben voluto di una rivoluzione programmat(ic)a.

MrKlevra (1)

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Agisce in un’area di abitazione post-sventramenti fascisti (a una delle immagini di quel tempo è dedicata un’opera). Che sorge su un’area bonificata. E, a pensarci bene, gli elementi di “transizione” sono più di uno già così.

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flânerie e viaggetti

Piazza Bologna e gli ebrei libici

Pubblichiamo un estratto dal mémoire di Raphael Luzon “Tramonto libico” (Giuntina, che ringraziamo). Racconta la fine della storia millenaria della Comunità ebraica di Libia. Roberto Saviano nella prefazione ha scritto: “Consiglio al lettore di soffermarsi, tenerlo un po’ più a lungo tra le mani, di risfogliarlo e rileggere alcuni passi, perché nelle parole di Luzon possiamo talvolta trovare l’ispirazione per intraprendere un cammino di pace e di memoria”. E noi, nelle pagine che vi facciamo rileggere, vi mostriamo la Roma del Ghetto e di Piazza Bologna in cerca di requie.

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persone

Mohamed Keita

Mohamed Keita è un fotografo ivoriano passato direttamente ma non senza burrasche e fortune dalla vita di strada all’obbiettivo. Nella mostra (a due con Flavio Scollo) in corso a Cinecittàdue (presso Cinecittàdue arte contemporanea che ringraziamo per gli estratti foto e testo dal catalogo) i suoi scatti su Roma.

Curata da Ludovico Pratesi, che di seguito lo intervista per ricostruirne la genesi artistica, la rassegna d’immagini intitolata “Da Roma a Baini. Un itinerario per immagini” e che fa parte del “Festival internazionale di fotografia di Roma” sarà visitabile a CinecittàDue Arte Contemporanea (spazio espositivo gratuito al 4 piano del Centro Commerciale) fino al 15 Novembre 2015.

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racconti

L’ebraico e le persone felici

Abbiamo intitolato “L’ebraico e le persone felici” un estratto che pubblichiamo da “Il primo giorno di scuola” di Nadia Terranova, un racconto tratto dall’antologia “Roma d’autore” (Morellini editore). Al fianco dell’autrice messinese, nella carrellata di short stories quelle di: Paolo Di Paolo, Gariella Kuruvilla, Christian Raimo, Igiaba Sciego.

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flânerie e viaggetti

Correre all’alba a Villa Torlonia

Un manipolo di podisti si aggira alle prime luci della Nomentana nella vecchia villa del Duce. Silenziosi. Concentrati. Allungano lungo i vialetti di Villa Torlonia. Murakami Haruki in “Hashiru koto ni tsuite kataru ni boku no kataru koto” (ma sì, facciomola semplice: “L’arte di correre”, Einaudi) li avrebbe definiti in meditazione costante. Chissà quali sono i loro mantra, ci chiediamo, se, come scrive Murakami, ognuno per arrivare alla fine della maratona ne deve avere uno (anche alla fine della giornata, sia chiaro).

Citiamo dall’autore giapponese e dal suo libro autobiografico: “Tra i concorrenti ce n’era uno che per tutta la corsa, dall’inizio alla fine, rimuginava su un motto appreso dal fratello (un maratoneta anche lui): Pain is inevitable. Suffering is optional. Quello era il suo mantra. Il dolore non si può evitare, ma la sofferenza è opzionale. Supponiamo per esempio che correndo uno pensi: «Non ce la faccio più, è troppo faticoso». La fatica è una realtà inevitabile, mentre la possibilità di farcela o meno è a esclusiva discrezione di ogni individuo. Crediamo che queste parole riassumano alla perfezione la natura di quell’evento sportivo che si chiama maratona”. Buona giornata! Faticosa o meno! Opzionale o no che sia!