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persone

Franco Arminio

Franco Arminio è uno scrittore che ci piace. Ci piace la sua formula “paesologa”. Ci piace il suo andare per tracce brevi. Ci piace, infine, il suo essere partito da case editrici piccole senza perdere la dimensione del suo impegno civile. Del suo non (voler) essere commerciale. Ci siamo detti: beh a Roma ci sarà pur stato no? E cosa avrà significato per lui lasciare i paesi? Come applicare la sua paesologia a Roma? Con uno slittamento dal piccolo al grande e viceversa. Perdendo il senso delle proporzioni.




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persone

Dino Ignani

Dino Ignani è un fotografo romano. Di lui si è appena inaugurata una mostra ad Amelia dal titolo “Ritratti di poeti”. Abbiamo scelto 4 scatti per ricordare 4 poeti. Lo faremo attraverso le sue foto e i versi di ognuno.

Buona lettura.

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flânerie e viaggetti

Ritratto di persona che pedala (Mauro, Antonio)

Continuiamo la carrellata di Myrice Tansini di pedalatori romani (e qui anche non). Questa volta ci spostiamo dalla Casilina a Poggio Catino e oltre.

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racconti

“Le Resurrezioni”: i Parioli di Platania

“L’appartamento di Elena si trovava vicino piazza delle Muse, nel quartiere Parioli. La Roma ricca. Per Baronian quella parte della città era ricca comunque, perché ci abitava Elena Gabriele”. Così inizia il secondo capitolo della nuova fatica di Federico Platania (chi ci segue sa che è un nostro collaboratore) che esce a puntate su Vibrisse, il sito-blog letterario di Giulio Mozzi. Ne anticipiamo i tre primi capitoli. Un sentito “grazie” a Platania e Mozzi per il concesso contributo.

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obituaries

Bombolo

Ricordiamo Bombolo pubblicando l’introduzione al libro di Ezio Cardarelli “E poi cominciatti a fa’ l’attore” di Marco Giusti della casa editrice campana Ad est dell’equatore (che ringraziamo per la concessione del brano). Bombolo (1932-1987), nome d’arte di Franco Lechner, venditore ambulante di pentole nel centro storico – un mio amico lo ricorda davanti al negozio dei suoi nonni a via delle Coppelle – fu scoperto da Pingitore che lo portò sulle scene del Salone Margherita. Poi Corbucci e Milian/Gilardi/Monnezza e diventa Venticello (glissiamo sulle simbologie). Una macchietta, una caricatura. E pure un gran successo che si infrange sulla soglia dei 55 anni dopo poco più di tre lustri di schiaffoni alla slapstik comedy presi in una nemesi dal sapore masochistico durata una quarantina di pellicole. Nato nel rione Ponte, di stanza nella Trastevere (al ristorante “Picchiottino” il fatale incontro con il successo, in un’altra osteria l’arresto cardiaco fatale) dei vicoli, morto al Forlanini, salutato alla Chiesa Nuova, inumato a Prima Porta sotto il vessillo “core de Roma”. Il resto è la leggenda che ci racconta Giusti in nome dello Tzé che lo ha reso famoso (la foto è (c) wikipedia).

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obituaries

Niente giocattoli!

Un passato e un presente di modellismo riverberano nel passaggio di anni e nei ricordi d’infanzia che ci regala Stefano Torriani, grande romanista (in entrambe le accezioni dell’etimo), muovendosi tra due rioni di Roma a caccia di giocattoli e miniature. Un inseguimento che purtroppo trova diverse strade ormai chiuse. Quelle dei negozi di giocattoli ormai passati a “peggior vita”.