Après-midi a Forte Bravetta, tra gesti eroici e orrore.
Founder e direttore di "Perdersi a Roma" collabora con Il Messaggero, il Venerdì e Nuova Ecologia. Ha pubblicato libri di prose, poesie e narrativa di viaggio tra cui "Letti" (Voland), "AmoRomaPerché" (Electa-Mondadori), "La gioia del vagare senza meta" (Ediciclo), "Fùcino" (Il Sirente), "Il mondo nuovo" (Mimesis), "Andare per Saline" (Il Mulino) e "I segni sull'acqua" (D editore).
Après-midi a Forte Bravetta, tra gesti eroici e orrore.
Se avete già avuto modo di ammirare il MAXXI, se non vi accontentate di scoprire come l’architetto anglo-irachena Zaha Hadid sia riuscita a interrompere la lunga sequela marziale di caserme del quartiere Flaminio. Se non siete propriamente amanti dell’architettura l’occasione trasversale per uscire di casa, lottare per il parcheggio e varie ed eventuali, vi è offerta dalle esposizioni sempre interessanti del giovane museo romano.
Siete mai stati – senza saperlo – a via Albalonga?
Un ricordo di Gino Cesaretti a partire dall’ultimo romanzo, tecnicamente postumo.
Stasi, più che viaggetto, a piazza Cavour, ma servita in salsa perecchiana.