Un road post tra le vie di Roma a caccia del conforto antinevralgico di una santa.
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Founder e direttore di "Perdersi a Roma" collabora con Il Messaggero, il Venerdì e Nuova Ecologia. Ha pubblicato libri di prose, poesie e narrativa di viaggio tra cui "Letti" (Voland), "AmoRomaPerché" (Electa-Mondadori), "La gioia del vagare senza meta" (Ediciclo), "Fùcino" (Il Sirente), "Il mondo nuovo" (Mimesis), "Andare per Saline" (Il Mulino) e "I segni sull'acqua" (D editore).
Un road post tra le vie di Roma a caccia del conforto antinevralgico di una santa.
Intervista esclusiva a Philippe Forest su Roma.
Addio, platani! La fine degli alberi più romani (insieme ai o poco meno dei pini mediterranei) in una proscrizione che sa di definitività. I versi di Adam Zagajewski per dirlo, una pagina di Giacomo Debenedetti per un triste parallelo.
Conosco e apprezzo il lavoro di Marco Petrella da qualche anno. Lo presento anche a quelli di voi che ancora non lo conoscessero. Sempre partendo da Roma e lì tornando. Nel suo caso in vespa. Ma non una vespa come tutte le altre (per l’immagine di Petrella con la Bender Courtesy Ph. Rino Bianchi).
Certe volte la domenica mi piace attraversare Roma in bici e fare foto. Certe volte le foto mi piace farle con una Polaroid Land Camera 320. Questa è una domenica in cinque tappe. Five to one, Rome.
A Subaugusta tra etnie, traffico, roma littoria e palazzoni, il punto d’inizio di una Roma di semafori e negozi.