Camillo Langone (nell’immagine ritratto da Enrico Robusti) è noto ai più come un fogliante (una delle vivaci ed affilate penne de “Il Foglio” quotidiano che, che che se ne pensi, ha creato un diverso modo di fare giornalismo in anni di ombra o “effetti copia”) ma ha molte più frecce al suo arco. Quella dell’amore (ricambiato) verso il cibo e quello della pittura che si genera dal sito “Eccellenti Pittori” a cui si è aggiunto “Ritratto Italiano”. E di quest’ultimo – che nel sito viene così definito rispondendo alla considerazione “Perché commissionare un ritratto”: (“Per immortalarsi. Il ritratto pittorico è il mezzo più efficace affinché la propria personalità superi i limiti della vita fisica. Un dipinto a olio è capace di sfidare il tempo al contrario delle immagini tecnologiche, in particolare l’odierna fotografia digitale, inevitabilmente destinate all’obsolescenza”) – vogliamo parlare.
Come sai il sito è un sito dedicato a Roma più che su Roma. Un invito a conoscerla rinunciando alle coordinate tradizionali. Hai dei luoghi che fanno parte di questo cruscotto di fughe e viaggi senza scopo?
Io sono un uomo d’ordine e non mi piace perdermi ma certo mi capita di fantasticare sui paesaggi urbani di Mauro Reggio e di Giorgio Ortona: sì, vedo Roma attraverso i suoi pittori, così mi risparmio dispiaceri, ingorghi e scarpinate. Ortona raffigura le periferie, che conosco poco, mentre Reggio prende in considerazione soprattutto il centro. E’ capace di trasformare via Giolitti, che è una via crucis, in un paradiso metafisico: senza automobili, passanti maleducati, turisti malvestiti, barboni buttati per terra, negozi cinesi, insegne anglofone, bancarelle losche, manifesti strappati, graffiti degradanti… Quant’è bella Roma, quando la dipinge Reggio.
Da un punto di vista enogastronomico hai tracciato almeno scrivendo una mappa d’Italia. Ti potrei chiedere, partendo di nuovo da Roma, ma per separartene, un profilo regionale del gusto nei suoi caratteri diciamo così essenziali (o materiali)?
A Roma, come pure a Milano, il centro-centro è dal punto di vista enogastronomico una disperazione. Allontanandosi un po’ in direzione delle mure aureliane ecco che le cose tendono a migliorare. Ma Roma oggi è in Italia la capitale della pizza (se qualcuno crede che la capitale della pizza sia Napoli problemi suoi) e a me la pizza non interessa, la trovo irredimibile, con tutti quegli amidi. Continuo a cercare animelle e minestre di arzilla, purtroppo senza grandi esiti (le animelle più buone della mia vita le mangiai molto fuori dalle mura aureliane, ad Albano Laziale).
Dedichi da tempo uno spazio all’eccellenza pittorica italiana. Quella contemporanea. Quella che è un po’ iniziatica e forse non arriva nei saloni di tutti neanche portata dalla tivvù che ci ha cresciuto a Cascella, Sassu e Fiume. Sento che c’è in mezzo un fattore “aristocratico”? O è solo spirituale (o “liturgico” per usare una parola che ti è cara)?
Quella di www.eccellentipittori.it non è arte iniziatica, è arte viva. Cascella, Sassu e Fiume sono morti e da non da ieri. Sono morti anche i loro contemporanei Guttuso e Schifano, che pure erano molto più bravi. La liturgia c’entra pochissimo: pubblico anche pittori satanisti, per dire. Invece l’aristocrazia c’entra eccome: pubblico solo i migliori, sono un intransigente.
Mi puoi parlare dell’ultimo progetto di ritratto italiano? Come nasce e perché?
Nasce da due considerazioni: 1) oggi abbiamo una nuova generazione di eccellenti pittori figurativi, un gruppo di talenti che così numeroso non si vedeva da ottant’anni; 2) sta avanzando la consapevolezza che le immagini tecnologiche, in particolare la fotografia digitale, sono destinate a rapida obsolescenza, e che per sfidare il tempo, per immortalarsi, non c’è niente di meglio che il buon vecchio olio su tela. Ecco in sintesi i motivi di www.ritrattoitaliano.com
Dell’allegra fiera falange di pennelli fanno parte – oltre a Enrico Robusti – Francesco Lauretta, Riccardo Mannelli e Fulvia Mendini.