Questa è la mappa tratta da “L’O di Roma. In tondo e senza fermarsi mai” (Laterza) di Tommaso Giartosio che ringraziamo per la condivisione.
Alla fine di gennaio ha preso vita la capra realizzata dall’artista portoghese Bordalo II all’ingresso della Stazione San Pietro (lato via del Monte del Gallo). L’ opera completata nell’ambito del progetto Forgotten in collaborazione con il gruppo FS e il Municipio XIII è composta, come tradizione di questo artista e della sua critica al consumismo, di materiali di scarto: biciclette rotte, pezzi di auto, pneumatici. Il luogo scelto dallo scultore non è causale: con 253 treni al giorno San Pietro è la stazione dalla quale parte la linea ferroviaria internazionale più corta del mondo – la San Pietro – Città del Vaticano – che mette in collegamento “l’Italia con lo Stato del Vaticano”. (Le foto sono di Poalo Darra).
Info qui.
“Ventotene, espresso” è il nostro titolo per questo estratto. Incredibile quanto un libro possa così involontariamente avere dovere di cittadinanza in queste pagine. Si aggiunga che il suo autore (Angelo Ferracuti), che seguiamo sin dai suoi esordi, è stato camminatore professionale (leggi “postino”) a cui ha dedicato ora questo “Andare, camminare, lavorare. L’Italia raccontata dai portalettere” (uscito per la Feltrinelli, che ringraziamo per il permesso cortese a questa riproposizione, nel 2015). Si precisi che ha sempre mantenuto una posizione molto laterale e riguardosa rispetto alle nostre lettere, senza scendere a compromessi qualitativi e di marketing. Insomma, benvenuto!
Abbiamo pubblicato su wattpad (qui) per chi ha più facilità di lettura lì tutta la prima metà di “Dammi la mano e sorridi. Una lettera famigliare” che potete leggere in toto su Amazon (qui). La pubblichiamo anche qui corredata dalle foto di Pasquale Noia (che ringraziamo per avercele mandate), fotografo appassionato e lettore del nostro sito. Dal libro è stato tratto un cortometraggio in concorso ai David di Donatello.
Ripubblico un testo che avevo già pubblicato anni fa su “la Repubblica”. Racconta di Città Giardino dove ho vissuto per molti anni. Parte da Ponte Nomentano.
Le mappe della casa di cui parla Anna Foa nel libro “Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del ’43” (Laterza).