La Francia attraversata da Sylvain Tesson nel suo bellissimo “Sentieri neri” (Sellerio).
Sylvain Tesson in “Sentieri neri” (l’originale “Sur les chemins noir” è tradotto dal francese da Roberta Ferrara) attraversa a piedi la Francia. Lo fa in diagonale, da sud-est a nord-ovest, dalla Provenza alla Normandia (vedi mappa) ed è l’occasione, per guarirsi.
Tesson è, infatti, reduce da un ricovero d’ospedale con il corpo in frantumi a causa di una caduta di otto metri per cui avrebbe dovuto morire. Mesi di letto e la promessa del viaggio del libro. Un viaggio assurdo, un anno dopo, che fa da diversivo alla consigliata riabilitazione in un centro specializzato. Tra chiodi nella schiena e una paralisi facciale Tesson attraversa il suo paese per ritornare normale, per essere sicuro di essere vivo. Conferme che cerca nella letteratura che legge e lo accompagna nei passi.
La frase più bella la trovate all’8 settembre in salita al pertrarchesco Monte Ventoso. Scrive Tesson: “Quando non passavo la notte tra le mura di una locanda, dormivo nei campi. Stavo dimagrendo rapidamente. Perdere peso camminando è comunicare un po’ di se stessi alla strada. Appena aprivo gli occhi, fremevo dalla voglia di partire. Nella vita, era uno dei momenti preferiti: quello in cui si cade nell’ossessione”.