Il “Pitigliani” in Via dell’Arco De’ Tolomei è una storia nella storia dell’infanzia ebraica. Un libro edito dalla Giuntina (“Una storia nel Secolo Breve. L’orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani. Roma 1902-1972”) ne ricostruisce i giorni.
Il potere quasi deflagrante della storia orale mi ha sempre impressionato. Soprattutto dopo aver incontrato nei primi anni dell’Università il libro “L’anello forte” di Nuto Revelli.
Me lo avevano regalato in un periodo in cui mi recavo spesso in quei luoghi del cuneese dove lui aveva condotto questa ricerca fra le donne contadine. Mi ricordo che mi colpì a tal punto da proporre il testo per una ricerca per l’esame di storia sociale. Questo lavoro mi valse l’opportunità di partecipare ad un seminario estivo della Società Italiana delle Storiche a Fiesole. Giorni che non dimenticherò mai.
Per questo mio pregresso interesse ho amato molto il libro “Una storia nel Secolo Breve. L’orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani. Roma 1902-1972”. È una storia corale di ben 70 anni durante i quali si sono avvicendati il Fascismo, la Seconda Guerra Mondiale e un dopoguerra non sempre facile. Può sembrare una storia ebraica e romana e invece va a toccare la storia italiana che si intreccia anche con la storia di altri paesi com enel caso dei profughi dalla Francia nel 1943 e dalla libia nel 1967. Dal 1902 al 1972, una società ebraica italiana che si trasforma insieme all’Italia.
A dare voce a queste “voci” del personale che vi lavorava, di consiglieri e soprattutto degli ex bambini che in questo orfanotrofio avevano trovato una casa sono quattro donne: Angelina Procaccia, Sandra Terracina, Ambra Tedeschi e Micaela Procaccia, curatrice dell’opera. Quattro donne che caparbiamente ci raccontano una storia molto complessa come può essere quella ebraica nel Ventesimo Secolo dolorosamente segnata dalla persecuzione nazi-fascista. Una storia che però, come dicevamo, è tanto ebraica quanto italiana e… romana.
Il “Pitigliani” ora Casa Famiglia e Centro Ebraico Italiano Giuseppe e Violante Pitigliani sorge in Via dell’Arco De’ Tolomei. Un punto incantevole nel cuore di Trastevere col lungo Tevere e l’Isola a pochi passi di distanza.
Oggi è una porta aperta sul mondo ebraico a Roma. Organizzano tanti corsi fra cui quello di Ebraico che sogno da tanti anni di poter fare. Dicevamo che sorge in un luogo stupendo della nostra città. Ma cosa significava “risiedervi” per i piccoli ospiti che fra quelle mura si sono avvicendati?
Il merito di queste quattro donne che hanno raccolto più di cento audio interviste per questo lavoro è proprio quello di essere magistralmente entrate in punta di piedi nella vita dei testimoni. E la loro delicatezza si evince soprattutto nel far raccontar questi ex bambini le loro personali e dolorose vicende di distacco dalla famiglia. Ritratti importanti all’interno dell’importante quadro del Secolo Breve.
Un libro necessario per dare voce ad un luogo ancora oggi poco conosciuto ma che ha conservato tra le sue mura una grande fetta della storia capitolina.