Che bello che la tradizione si preservi anche in una città così corta di memoria come Roma. Venite con me a La Matriciana.
Il mio Lui di stasera ha un po’ di sale e pepe in testa. Molto sale, meno pepe, in verità. Cinquantadue. Eppure, sta sul pezzo. Ve lo assicuro. Nulla da invidiare ai pischelli. Soprattutto in fatto di apertura mentale. Ma quando sceglie di portarmi in un posto per la cena sceglie un ristorante che mi sembra all’apparenza un po’ agée. E’ agée? Non direi. Mi sembra, invece, tradizionale e Roma – lo sapete no? – questo senso della tradizione l’ha persa. Del tutto o quasi.
C’è da dire poi che, per un romano sopra i cinquanta sembra davvero un miracolo trovare un posto dove non sentirsi il paria della ristorazione capitolina. Entri, ti guardi attorno e dici “ma che sono invecchiato solo io?” No, è chiaro, ma gli altri – i tuoi coetanei – di sicuro non mangiano qui.
Ecco forse perché il mio Lui sale e pepe mi porta qui. A La Matriciana. Perché se si guarda intorno trova solo sale senza pepe o crani lucidi. E ragazzi e ragazze. Insomma: tutto lo spettro delle età.
La posateria è fighissima. Fighissimo il dehor con davanti il Teatro dell’Opera (o Costanzi, come preferite). Fighissime le Berkel’s messe lì a salutare chi entra.
Fighissimo in tutto e per tutto il ristorante che è del 1870 e mantiene gli arredi originali anni ’30. La famiglia di oggi è la Crisciotti anche se non hanno perso il richiamo con le origini. Amatriciane. Infatti è da questo paesino dell’alto Lazio che veniva la signora Anna De Angelis, maritata Baiocchini, con il suo fagottino – la mappatella – per aprire vicino alla vecchia Stazione Termini questa trattoria.
Il locale mi mette una gioia… e sono contenta anche di avere a che fare con quei camerieri di lungo corso. Quelli ben rodati che hanno i tempi giusti delle ordinazioni e la giusta distanza del consiglio non invasivo. Garbato.
Cosa vi consiglio di mangiare? Tutta la lista della tradizione culinaria romana. La (a)matriciana tutta! Ma io ho preso delle fettuccine ai carciofi spettacolari.
A La Matriciana hanno molta cura degli ingredienti cercando la sicurezza, ad esempio, della De Cecco di Fara San Martino e pancetta e guanciale (nella “ama” ci vanno entrambi) della Salumeria Vissana. Le mie fettuccine invece vengono da via del Boschetto, un pastificio da cui i Crisciotti si servono da sempre.
E ancora i carciofi alla giudia e alla romana (già dal gambo un’esplosione di sapore). Entrambi a livello.
Il dolce l’ho preso io. La solita golosa: un tortino caldo un po’ soufflé di mele annurche con gelato alla crema.
Il vino era buono e per fortuna – non ci andava di bere troppo – avevano una bella scelta di mezze bottiglie da 375 cl.
Sì, c’è gente che ama mille cose ma forse quest’uomo potrebbe dire “io mi fermerò e ti regalerò quel che resta della mia gioventù”. Andando via mi è venuta in mente questa canzone e mi sono detta che se il futuro c’è è grazie alle persone che amano con tutto quello che hanno. Anche poco. Anche per poco.
La Matriciana – Via del Viminale, 44 – tel. 064881775