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mangiare/bere

InFucina – Portuense

InFucina, pizza come non ne avete mai mangiata.




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bambini nonluoghi

Questo è un sito per bambini!

Care mamme e cari papà, Buona giornata! Questo è un sito per bambini! O lo è anche.




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nonluoghi

Il venditore come maestro di cerimonie dell’edilizia romana

Roma è “come l’Universo: in espansione”, per parafrasare gli Offlaga Disco Pax. Ci riferiamo a quel fenomeno che va sotto il nome di edilizia e a tutti i suoi correlati talvolta illeciti, sempre e comunque problematici, non pianificati e perciò dannosi. Insomma Roma nasce in costruzione dal solco d’aratro – primigenio tentativo di piano urbanistico – fino all’ultimo dei quartieri nascenti o nati in barba al medesimo. E in mezzo: quanti drammi!




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obituaries

Alive poet society a Castelporziano

Cosa è successo a Castelporziano tra il 28 e il 30 giugno 1979? Kermesse woodstockiana in settenari? Versi liberi nei cannoni? Cannoni tout court? O forse solo una “Alive poet society” che si ritrova speranzosa e vitalistica tra le dune del mare romano? Lo scopriamo attraverso uno degli animatori delle giornate del primo Festival internazionale dei poeti, Simone Carella, che fa da introduzione alla sbobinatura di quell’happening in un libro appunto di Simone Carella con Paola Febbraro e Simona Barberini, “Il romanzo di Castelporziano. Tre giorni di pace, amore e poesia” (Stampa Alternativa), di cui vi proponiamo inoltre un paio di pagine e una carrellata di foto di Piero Varroni (lui, autori ed editore congiuntamente ringraziamo). Ma iniziamo proprio dalle foto.




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mangiare/bere

Il Sorpasso – Prati (via Properzio)

Da Il Sorpasso a via Properzio.




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racconti

Piazza Vittorio e Amara Lakhous

Le antologie su Roma, per solito, mirano a ricostruire una narrazione della città. La cui complessità spesso offre una varietà di sguardi naturale. Mai come nel caso di questa nuova raccolta che esce per la Bordeaux il caleidoscopio cerca completezza. Pur nell’accettazione di una inesauribilità. “Rome. Nome plurale di città” a cura di Giorgio de Finis e Fabio Benincasa non si accontenta, a dispetto del titolo, di offrire questa sola pluralità come numero ma come varietà. Lo fa mischiando competenze e visioni. Valerio Magrelli o Mario Perniola, Edoardo Albinati o Tomaso Montanari, Pablo Echaurren o Igiaba Scego, Francesco Careri o Massimo Lugli: le 392 pagine di questo volume offrono una grande ricchezza di voci. Abbiamo estratto dal grande vassoio di questa pluralità il racconto “A piazza Vittorio ho vissuto il futuro dell’Italia” di Amara Lakhous. Ringraziamo autore ed editore per avercene concesso il diritto, per così dire, di replica.