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obituaries

Il Folk Studio

Riprendiamo da quel ricco catalogo di ricordi vivi che è “Italian Nightclubbing” (Arcana) di Alessandra Izzo e Tiziano Tarli, il brano dedicato al Folk Studio. Per scoprire che quel buco di via Garibaldi ha tenuto a battesimo la grande musica d’autore.




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photo trouvée

Gita esotica

Sembra una gita esotica quella che ha trovato al mercato di Palmiro Togliatti Marco Petrella (che ringraziamo per averla condivisa con noi). C’è una damnatio memoriae a sinistra sotto forma di uno strappo verticale e una sottrazione dello strato dell’immagine. Tre (quattro) donne in vacanza con i pantaloncini a palloncino e cappelli da sole. Un pulmino-droga (come qualcuno soprannominava il vecchio Volkswagen) con il cassone sembrerebbe per il trasporto di cose più che di persone (dove alloggiavano le pulzelle?). Un uomo che sembra un po’ dimesso che forse lo guidava sta lì in piedi e neppure guarda chi scatta. L’albero a destra e tutto un po’ respira esotismo. Difficile pensare a dove e come sia stata scattata l’immagine. Se dietro la foto ci fosse una donna anche lì potremmo pensare a un “noi viaggiamo da sole” d’altri tempi.




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flânerie e viaggetti

Torna a Campo de’ Fiori

Un nuovo brano da “Catalogo dei suonatori di strada”.



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mangiare/bere

Trapizzino – Testaccio

La street food di Trapizzino a Testaccio.



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flânerie e viaggetti

Varco GRA

Siamo andati a visitare per voi un passaggio recentemente ricavato sotto il GRA ad Anagnina, all’altezza di Via Lucrezia Romana una strada che ha numeri civici “romani” e a Ciampino per le madonne dei portalettere. Il passaggio (il progetto di una variante automobilistica è ferma da anni) è frutto delle guerre oltre che del loro impegno fisico del Settimo Biciclettari. Con tutta l’ironia per la scarsa altezza si chiama “Sottopasso dei Sette Nani”. Il risultato è anche bello grazie ai writer coinvolti.



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obituaries

Ceccarius

Estraiamo da questo libro su Ceccarius (alias Giuseppe “Peppino” Ceccarelli – nella foto quello in basso a destra -, nato a Roma nel 1889 dove morì nel 1972), l’introduzione (che pubblichiamo, quasi completa, in accordo con l’editore che ringraziamo) scritta dal pronipote Giacomo Ceccarelli. Per molti Ceccarius è un nome che dice tutto. Per altri serve questa introduzione per nulla agiografica anche se si deve a una penna consanguinea e per ciò accalorata e partecipe. E il libro tutto (“Lettere e diari dal fronte e dalla prigionia (1915-1918)”) serve a completare una vicenda anche umana del Nostro. Esce per Iacobelli mettendo insieme le prose della guerra, frutto di un grande lavoro di ricerca archivistica (dei curatori Laura Biancini e Carlo Perucchetti). Un corpus meno noto di lato alla poesia e alla pubblicistica forse a molti note. Come noto è il suo ruolo di fondatore di studi romanisti e romani.