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photo trouvée

Stella alpina

La foto è la metà di una foto. Da una parte una testa, un volto di profilo, quello di un uomo. Con un cappello da amante della montagna – c’è persino appuntata una stella alpina come usa in questi casi -, uno di quelli che si vendono nelle località d’alta quota. L’altra metà dell’immagine mostra solo una mano. Forse di donna – ma non si può dire con certezza. In tutti i casi una mano affusolata che reca qualcosa (qui la carta è rovinata – lo è in genere forse perché calpestata e bagnata dalla pioggia). Sembra il braciere di un sigaro ma quella è una macchia non cenere. La posizione potrebbe essere quella di una mano con accendino (ma non si vede). Quello che si vede è una staccionata sullo sfondo. Se è una mano di una donna forse fa un gesto al volto dell’uomo. Forse l’ha fatto e ora ne è pentita. In tutti i casi la foto si trovava sul marciapiede di Villa Ada lungo la via Salaria, abbandonata a se stessa, al ricordo, in parte rimosso.




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flânerie e viaggetti

Teresa e Santa Teresa

Una pagina dall’ultimo libro di Paolo Di Paolo, “Una storia quasi solo d’amore” (da poco in libreria per Feltrinelli, che ringraziamo con l’autore per l’estratto), ambientata in Santa Maria della Vittoria.



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hr

O lui o lei

Roma è piena di targhe e pure sembrano sempre poche quelle che ci sono. Delle molte che mancano il posto maggiore nel racconto dell’assenza tocca quasi sempre ai Grandi o a quelli che Grandi in vita non sono stati. Non abbastanza almeno da avere la posa della pietra. Eppure delle volte è la mancanza delle targhe alle persone comuni che dispiace. Come questo tributo personale a un amore. Forse finito. Forse no. Di certo qualcuno o qualcuna ha voluto epigrafarlo così. Rischiando che divenisse in breve già obsoleto o cancellato dalla pioggia.




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flânerie e viaggetti

Anagnina h24

Anagnina nella sua versione che non dorme o finge di farlo.




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racconti

Dieci anni a Roma

Il libro di Annalisa De Simone “Non adesso, per favore” (in uscita per Marsilio che ringraziamo per l’estratto) descrive geograficamente due città con due sismi. Per L’Aquila va da sé si tratta del triste, e rattristante ancora oggi per la lenta ripresa, terremoto geologico. Per Roma (di gran lunga location protagonista del libro) la scossa è quella di un amore da subito fuoriosamente sensuale tra una giovane editor aspirante autrice (la protagonista) ed un affermato e navigato scrittore indisponibile all’amore “coniugale”. Il brano, dal quarto capitolo, che estraiamo ci mostra lei alle prese con il primo bilancio di vita romana mentre esce per la prima sera con Ferretti (sempre al cognome), lo scrittore di cui subisce la malia.




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mangiare/bere

La Baia – Fregene

Giorno feriale, nuvole basse, pranzetto quasi romantico a Fregene. A “La Baia”. Pesce e struggimento malinconico.