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persone

Marco Petrella

Conosco e apprezzo il lavoro di Marco Petrella da qualche anno. Lo presento anche a quelli di voi che ancora non lo conoscessero. Sempre partendo da Roma e lì tornando. Nel suo caso in vespa. Ma non una vespa come tutte le altre (per l’immagine di Petrella con la Bender Courtesy Ph. Rino Bianchi).

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racconti

L’ebraico e le persone felici

Abbiamo intitolato “L’ebraico e le persone felici” un estratto che pubblichiamo da “Il primo giorno di scuola” di Nadia Terranova, un racconto tratto dall’antologia “Roma d’autore” (Morellini editore). Al fianco dell’autrice messinese, nella carrellata di short stories quelle di: Paolo Di Paolo, Gariella Kuruvilla, Christian Raimo, Igiaba Sciego.

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flânerie e viaggetti

Five to one, Rome

Certe volte la domenica mi piace attraversare Roma in bici e fare foto. Certe volte le foto mi piace farle con una Polaroid Land Camera 320. Questa è una domenica in cinque tappe. Five to one, Rome.

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racconti

Lillo, da San Lorenzo a Termini

“Lillo è convinto che la strada che va da San Lorenzo alla Stazione Termini sia una delle più belle che si possano percorrere a piedi” è l’incipit di “Lillo il conquistatore”, un racconto che sembra seguire la misura del decennio.

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flânerie e viaggetti

Correre all’alba a Villa Torlonia

Un manipolo di podisti si aggira alle prime luci della Nomentana nella vecchia villa del Duce. Silenziosi. Concentrati. Allungano lungo i vialetti di Villa Torlonia. Murakami Haruki in “Hashiru koto ni tsuite kataru ni boku no kataru koto” (ma sì, facciomola semplice: “L’arte di correre”, Einaudi) li avrebbe definiti in meditazione costante. Chissà quali sono i loro mantra, ci chiediamo, se, come scrive Murakami, ognuno per arrivare alla fine della maratona ne deve avere uno (anche alla fine della giornata, sia chiaro).

Citiamo dall’autore giapponese e dal suo libro autobiografico: “Tra i concorrenti ce n’era uno che per tutta la corsa, dall’inizio alla fine, rimuginava su un motto appreso dal fratello (un maratoneta anche lui): Pain is inevitable. Suffering is optional. Quello era il suo mantra. Il dolore non si può evitare, ma la sofferenza è opzionale. Supponiamo per esempio che correndo uno pensi: «Non ce la faccio più, è troppo faticoso». La fatica è una realtà inevitabile, mentre la possibilità di farcela o meno è a esclusiva discrezione di ogni individuo. Crediamo che queste parole riassumano alla perfezione la natura di quell’evento sportivo che si chiama maratona”. Buona giornata! Faticosa o meno! Opzionale o no che sia!

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racconti

Taxi, taxi!

Lo sapete quali sono i taxi sicuri a Roma? Nel traffico caotico del racconto on the road dell’esordiente Luigi Cecchi “Nascita di un edificio” (tratto dalla raccolta “Il karma del pinolo” in uscita per i tipi Del Vecchio, che ringraziamo per l’anticipazione), il traffico la fa però da padrone e servono un bel po’ di imprecazioni per esorcizzarlo. Prima di licenziarvelo vi facciamo un po’ chiarezza sul mezzo bianco e a tassametro.