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life style

Dresda dopo l’89

Nati dopo l’89 è la mostra di Matteo Tacconi, giornalista, e Ignacio María Coccia, fotografo (sua la foto del pannello) in programmazione al Goethe di Roma.

La mostra è un viaggio alla ricerca della generazione post-Muro di Berlino, in Italia e Germania. Venti giovani europei nati dopo quella data si raccontano.

Il fotografo Ignacio María Coccia e il giornalista Matteo Tacconi li hanno incontrati in quattro città simbolo. Dresda, nella ex RDT ancora avvolta da una certa mentalità dell’est, Bonn nell’ovest, l’ex capitale della Germania occidentale. E, in Italia, Trieste città di frontiera, multiculturale, e Bari.

La mostra è accompagnata da un audiodocumentario di Tacconi corredato da foto di Coccia. Tutto concorre a ricostruire un mondo in bilico tra antico – magari solo restituito dalle parole dei genitori – e moderno. Nelle frasi dei ragazzi che scelgono le loro location e posano senza schema predefinito (come alla ricerca di un movimento interno dell’immagine) percepiamo la complessità preziosa dell’Europa. Un vero momento di sintesi necessaria in tempi ancora troppo orgogliosi del mosaico continentale.

Dresda spicca per la ricchezza multiforme già interna alla Germania e alla Sassonia. Un Est ricostruito in piccolo. Città che sostituisce una Berlino già multieuropea e si candida a rappresentare in piccolo lì sull’Elba i contrasti europei tra razzismo e disagio, ricchezza culturale e imprenditoriale.

Nati dopo l’89
8 novembre 2019 –
14 febbraio 2020
GOETHE-INSTITUT ROM
Via Savoia, 15
Roma




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invettive

Per favore, non scivolate sui pregiudizi!

Giornata della memoria non deve significare solo ricordare all’indietro ma ricordare in avanti. Significa credere che non serva solo la memoria in quanto baluardo finito in sé di brutti ricordi.

Memoria deve essere un continuo rimbalzo di attenzioni a quello che oggi, non sembra ma, è simile a quella bruttezza. Simile vuol dire che non ha la stessa carica di effetti ma potrebbe averla. Continuando quella bruttezza, insistendola, organizzandola.

Il rischio è che un giorno tutta questa leggerezza della bruttezza possa trovare qualcuno che la organizza e che si prende il merito definitivo di trasformarla in un razzismo organizzato. tanto vale pensarci prima. Attenti alle parole, consapevoli, se pure non capaci di fermarli e cassarli, dei pensieri.

La vita non può essere un emendamento continuo ma non deve neppure essere una sospensione definitiva del controllo.

Per questo sono belle le mappe d’inciampo, un cimitero di cattiveria ricordata sull’uscio delle porte da cui la gente entra ed esce o da cui passa.

Qui una mappa interattiva delle pietre d’inciampo.




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obituaries

Federico Fellini

Come avrebbe passato il suo centesimo compleanno Fellini se fosse stato ancora tra noi.

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flânerie e viaggetti

763

763. Un numero di bus che vuo dire esercito, caserme, divise. Ma è un bus per tutti.

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life style

Bambini mondo

Bambini che cambiano il mondo è il bel titolo del bel libro di Esther Wojcicki che esce per Sperling & Kupfer.

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obituaries

Kurt Gödel

Kurt Gödel e le scadenze degli alimenti.