“Tempesta perfetta sui mari. Il crack della finanza navale” di Sergio Bologna (Derive Approdi Editore) ovvero quando le flotet vanno in crisi.
Se vi stavate chiedendo quale sarà la prossima bolla speculativa dopo l’immobiliare qualcosa ci dice che verrà dal comparto navale. Un segnale? La crisi della settima compagnia navale del mondo, la sudcoreana Hanjin Shipping. Di certo la globalizzazione non porta bene: ha creato compagnie sempre più grandi e monopoliste capaci di decidere il futuro dei porti. L’exit strategy c’è: manco a dirlo ricerca e innovazione.
Come sempre, come dovunque, la ricetta, anche per i nostri porti e i nostri portuali, passa per investimenti che purtroppo mancano per l’assenza di un piano di logistica navale. Sergio Bologna, l’autore di questa inchiesta, ha insegnato in molte università ed è esperto del CNEL per i problemi marittimo-portuali. Il suo sguardo da tecnico non si ferma, però, alla rassegnazione. Con un’attenta disamina cerca di ricomporre un dispositivo di razionalità capace di annunciarci il rischio delle tempeste perfette e di proteggerci da un incontro bendato con la sfortuna economica.
Tempesta perfetta sui mari. Il crack della finanza navale, Sergio Bologna, Derive Approdi Editore, 208 p., 18 €