Refusi inattesi. La caccia all’errore con orrore.
Sono sempre refusi inattesi quelli che capitano a chi si trova ad avere a che fare con l’editoria.
I refusi – quell’errore di impaginazione e di digitazione che lascia nel testo stampato un errore – sono la nemesi dei correttori di bozze e dei redattori delle case editrici, dei giornali e di chi si trova a produrre testi che altri leggeranno.
Il refuso sovverte le leggi dell’ordine e solletica il caos. Ma, alle volte, il caos è cercato. Forse voluto involontariamente. Intercettato per caso ma con dolo di partenza.
Come in questo caso – un eserciziario per i compiti estivi di scuola elementare di un primario marchio (in realtà la joint venture tra due maggiori case editrici milanesi) che non nominiamo – in cui i giovani discenti si trovano a dover anagrammare delle lettere alla ricerca della parola raffigurata.
La parola raffigurata è un coniglio, così per rovinarvi la suspance. Ma provate anche voi ad anagrammare.