La metamorfosi di Kafka, un altro finale.
Ogni volta che concludo la lettura del racconto âLa metamorfosiâ di Franz Kafka mi viene in mente unâipotesi che mette i brividi: il personaggio di Grete Samsa, sorella del protagonista Gregor, subirĂ la stessa agghiacciante sorte che tocca al fratello. Anche lei, in altre parole, si trasformerĂ in insetto e verrĂ abbandonata e lasciata morire dai genitori.
Il finale del racconto suona lontanissimo da questa idea: Grete viene descritta come âsbocciata in una bella e florida giovinettaâ (mi rifaccio alla traduzione di Giulio Schiavoni per lâedizione BUR dei âRaccontiâ). Ă lei la figlia che darĂ soddisfazione ai genitori dopo le umiliazioni subite a causa della metamorfosi del fratello. Nellâultima frase la vediamo alzarsi dal sedile di un tram e stendere le membra. Bene, ogni volta che leggo delle membra di Grete che si stendono (âihren jungen KĂśrper dehnteâ, nellâoriginale in tedesco) io vedo zampe di insetto. Questa mia spericolata interpretazione è suffragata almeno da due argomenti.
Il primo argomento è di contenuto. La trasformazione di Gregor in insetto è il culmine di un processo di reificazione. In altre parole, Gregor Samsa è giĂ un insetto (âUngezieferâ, nellâoriginale, cioè âparassitaâ, âfecciaâ, âessere insignificanteâ â forse questa la traduzione piĂš attinente â che può essere schiacciato senza darsi troppo pensiero). Quando lâindividualitĂ di Gregor si annulla completamente nella condizione lavorativa, nel suo essere (per usare unâimmagine trita) un ingranaggio del sistema, ecco che lâuomo-insetto si trasforma in un insetto vero.
Dopo la morte dellâinsetto-Gregor tocca a Grete lavorare per prendersi cura dei suoi (la sua ambizione era quella di suonare il violino, ma abbandona questa passione per il lavoro di commessa in un negozio). Dunque Grete è ora una donna-insetto, anche lei diretta verso il culmine della reificazione.
Il secondo argomento è formale. Analizzando il testo originale mi sono accorto che la parola âTräumenâ (âsogniâ) appare in tutto il testo solo in due punti: nel celebre incipit (âDestandosi un mattino da sogni inquieti Gregor Samsa si trovò tramutato, nel suo letto, in un enorme insettoâ) e poi nel periodo che chiude il racconto (âE fu per loro quasi una conferma dei nuovi sogni e dei buoni propositi, vedere come, al termine del tragitto, la figlia si alzasse per prima, stirando le sue giovani membraâ). Questa simmetria potrebbe non essere casuale.
Il racconto inizia con i sogni di Gregor dai quali il protagonista si risveglia tramutato in insetto e termina con i sogni del residuo nucleo familiare. Si può obiettare che i primi sogni sono inquieti mentre i secondi sono rosei, ma la simmetria câè, soprattutto grazie alle azioni dellâalzarsi e dello stirare le membra che rimandano allâimmagine del risveglio.
Mi rendo conto che è unâipotesi fragile, ma smontare il giocattolo-racconto (soprattutto se il racconto è di questo livello) resta un passatempo molto divertente. Se qualcuno di passaggio vuole giocare un poâ con me è il benvenuto.
(Dai miei appunti del 2011, con qualche sforbiciata e ritocco).