Estraiamo da questo libro su Ceccarius (alias Giuseppe “Peppino” Ceccarelli – nella foto quello in basso a destra -, nato a Roma nel 1889 dove morì nel 1972), l’introduzione (che pubblichiamo, quasi completa, in accordo con l’editore che ringraziamo) scritta dal pronipote Giacomo Ceccarelli. Per molti Ceccarius è un nome che dice tutto. Per altri serve questa introduzione per nulla agiografica anche se si deve a una penna consanguinea e per ciò accalorata e partecipe. E il libro tutto (“Lettere e diari dal fronte e dalla prigionia (1915-1918)”) serve a completare una vicenda anche umana del Nostro. Esce per Iacobelli mettendo insieme le prose della guerra, frutto di un grande lavoro di ricerca archivistica (dei curatori Laura Biancini e Carlo Perucchetti). Un corpus meno noto di lato alla poesia e alla pubblicistica forse a molti note. Come noto è il suo ruolo di fondatore di studi romanisti e romani.