Le antologie su Roma, per solito, mirano a ricostruire una narrazione della cittĂ . La cui complessitĂ spesso offre una varietĂ di sguardi naturale. Mai come nel caso di questa nuova raccolta che esce per la Bordeaux il caleidoscopio cerca completezza. Pur nell’accettazione di una inesauribilitĂ . “Rome. Nome plurale di cittĂ ” a cura di Giorgio de Finis e Fabio Benincasa non si accontenta, a dispetto del titolo, di offrire questa sola pluralitĂ come numero ma come varietĂ . Lo fa mischiando competenze e visioni. Valerio Magrelli o Mario Perniola, Edoardo Albinati o Tomaso Montanari, Pablo Echaurren o Igiaba Scego, Francesco Careri o Massimo Lugli: le 392 pagine di questo volume offrono una grande ricchezza di voci. Abbiamo estratto dal grande vassoio di questa pluralitĂ il racconto “A piazza Vittorio ho vissuto il futuro dell’Italia” di Amara Lakhous. Ringraziamo autore ed editore per avercene concesso il diritto, per così dire, di replica.