Una passeggiata a Rieti, nel suo puro isolamento.
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Alba a Villa Ada
Alba a Villa Ada.
Appia milionaria
Questo racconto è uscito sulle pagine romane de “l’Unità” il 29 dicembre 2005 con il titolo “Niente «smorfia» al tavolo del Bingo. Una serata in una delle sale più grandi della città tra casuali compagni di gioco e silenziose sconfitte”. Lo ripubblico così come uscì allora.
Stella alpina
La foto è la metà di una foto. Da una parte una testa, un volto di profilo, quello di un uomo. Con un cappello da amante della montagna – c’è persino appuntata una stella alpina come usa in questi casi -, uno di quelli che si vendono nelle località d’alta quota. L’altra metà dell’immagine mostra solo una mano. Forse di donna – ma non si può dire con certezza. In tutti i casi una mano affusolata che reca qualcosa (qui la carta è rovinata – lo è in genere forse perché calpestata e bagnata dalla pioggia). Sembra il braciere di un sigaro ma quella è una macchia non cenere. La posizione potrebbe essere quella di una mano con accendino (ma non si vede). Quello che si vede è una staccionata sullo sfondo. Se è una mano di una donna forse fa un gesto al volto dell’uomo. Forse l’ha fatto e ora ne è pentita. In tutti i casi la foto si trovava sul marciapiede di Villa Ada lungo la via Salaria, abbandonata a se stessa, al ricordo, in parte rimosso.