Che idea meravigliosa quella di questo ABBECEDARIO degli animali (Safarà editore) di Alessandro Fiori. L’illustrazione in questo caso è di Eugenia Ciamitarro.
Ognuna delle ventuno illustrazioni, infatti, dell’Abbecedario sono state commissionate a illustratori diversi e mostrano in maniera metaforica momenti particolari della vita di alcuni animali.
Alessandro Fiori è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo e docente di Costruzione del messaggio pubblicitario presso l’Università di Urbino Carlo Bo.
È Direttore creativo dell’agenzia di comunicazione tacoshub.it. I suoi interessi di ricerca sono rivolti alla sociologia dei consumi e alle strategie di comunicazione per comunità di consumatori. È coautore del volume Donaction, ricerca-azione sul mondo della donazione e i suoi processi comunicativi (Fiori, Sacchetti, 2015). Ecco a voi un estratto dal volume.
Le galline cosiddette ovaiole in Italia sono circa 50 milioni, e producono complessivamente 12 miliardi di uova l’anno. Per soddisfare questi numeri gli allevamenti intensivi perseguono metodi di allevamento volti al massimo grado di produttività, efficienza ed economicità.
Circa il 70% delle galline viene allevato in gabbie. Ogni volatile per legge46 deve avere uno spazio vitale di 750 cm², considerando che la superficie di un foglio A4 è di 623 cm².
Dalle investigazioni svolte sul campo (Essere Animali, 2011)47, nei primi giorni di vita la maggioranza dei pulcini immessi negli allevamenti intensivi subisce la mutilazione del becco. Questa operazione viene effettuata per limitare problemi derivanti dall’aggressività indotta dallo stress delle condizioni di allevamento, che potrebbe indurre a infliggere ferite mortali agli altri animali.
Dopo un periodo variabile, compreso fra uno e due anni, la loro produzione di uova diminuisce e non risulta più conveniente allevare questi animali, così le galline vengono destinate al macello.
La carne dei maschi nati dalla gallina ovaiola invece non è funzionale al mercato.
La gallina ovaiola è stata incrociata per soddisfare una specifica caratteristica: l’elevata produzione di uova. Così, solitamente, i pulcini maschi vengono eliminati vivi, a volte nei tritacarne, a volte nei congelatori, altre volte smaltiti come rifiuti.